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Voto “da fuori sede” in Italia: sì, no, ...

Pubblicato il - 5 min di lettura

Voto “da fuori sede” in Italia: sì, no, forse?

Un piccolo e sperimentale passo avanti nell’eterno dramma di cittadin*, student* e lavorator*. Scopriamo la novità!

Voto fuori sede

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Per chi vive, studia o lavora fuori dal proprio Comune di residenza, il voto è sì un diritto e un dovere, ma la possibilità di recarsi alle urne non è così scontata: i viaggi possono essere lunghi e costosi – nonostante le agevolazioni – e non è sempre facile assentarsi dal lavoro e dagli impegni universitari. Difficoltà oggettive che quindi favoriscono il clima di sfiducia e il conseguente astensionismo di un’importante fetta di elettorato (quasi 5 milioni di persone fuorisede, prevalentemente under 35, secondo i dati ISTAT). Mentre l’Italia da questo punto di vista arranca, in quasi tutti gli altri Paesi europei è prassi consolidata già da anni: voto per corrispondenza, voto per delega, voto anticipato, addirittura si discute della possibilità di votare online.

Quest'anno, grazie soprattutto all'attività della Rete Voto Sano da Lontano con The Good Lobby, la community di Will Media, il Comitato Io Voto Fuori Sede e altre associazioni, studenti e studentesse potranno votare a distanza per le liste della propria circoscrizione di residenza, restando cioè nel proprio Comune di domicilio (o almeno nella Regione).

Ma come funziona? (sì, è complicato, ma è importante: facciamo sentire la voce da fuorisede, per dimostrare che è un’esigenza reale!)

  1. Verificare l’eleggibilità: si deve vivere fuori dalla propria Regione di residenza, per motivi di studio, da almeno tre mesi.
  2. Verificare la circoscrizione, cioè il collegio in cui si potrà votare: se il Comune in cui si studia è nella stessa circoscrizione elettorale del proprio Comune di residenza, si può votare nel Comune temporaneo (esempio: uno studente è residente a Bari e studia a Salerno, è la stessa circoscrizione, quindi vota a Salerno). Altrimenti, se è in un'altra circoscrizione, si dovrà andare nel capoluogo della Regione in cui si trova il Comune temporaneo (esempio: una studentessa di Palermo studia a Varese, quindi in una diversa circoscrizione, e deve votare a Milano). Le circoscrizioni sono 5, così suddivise: Nord-occidentale (Valle d'Aosta, Liguria, Lombardia, Piemonte), Nord-orientale (Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Veneto), Centrale (Lazio, Marche, Toscana, Umbria), Meridionale (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia), Isole (Sardegna, Sicilia).
  3. Quando fare richiesta: almeno 35 giorni prima della data delle elezioni, cioè entro domenica 5 maggio, va presentata una domanda al Comune di residenza, dove si è attualmente iscritti nelle liste elettorali. È possibile farlo personalmente, tramite una persona delegata o via mail.
  4. Cosa inserire nella domanda: il modulo è scaricabile dal sito del Ministero dell’Interno (qui) o sul sito del proprio Comune di residenza, e vanno allegati l’indirizzo di domicilio e l’indirizzo email, una copia del documento d’identità, una copia della tessera elettorale, una certificazione dell’iscrizione all’Università o a un altro corso di studio o formativo.
  5. Quando e dove? Sabato 8 giugno dalle 15 alle 23 o domenica 9 giugno dalle 7 alle 23 ci si deve recare presso la sezione elettorale assegnata. Entro il 4 giugno il Comune di temporaneo domicilio comunicherà l’indirizzo presso cui votare, rilasciando un attestato che dovrà essere mostrato il giorno dell’elezione, insieme al documento d’identità e alla tessera elettorale, per poter essere ammessi al seggio. Attenzione: in caso si cambi idea e si preferisca votare nel proprio Comune di residenza, si può fare richiesta entro il 15 maggio.
  6. E i costi di viaggio? Sono previsti sconti per gli elettori e le elettrici che devono recarsi nella sezione speciale assegnata, sia per l'andata che per il ritorno, dal Comune temporaneo al capoluogo di Regione.

Sì, è già una conquista, tuttavia emerge un problema significativo: questa misura si rivolge esclusivamente agli studenti e alle studentesse fuorisede (quasi 600mila persone), ma lascia fuori 4.3 milioni di lavoratori e lavoratrici. Inoltre, è evidente un ulteriore limite: si tratta di una misura sperimentale limitata alle sole elezioni europee di giugno 2024, perciò purtroppo non vale anche per le elezioni amministrative, che si terranno parallelamente in quasi metà dei Comuni italiani, e per le regionali in Piemonte. In questo caso, si dovrà scegliere se tornare "a casa" e votare per europee e amministrative (rendendo quindi apparentemente inutile l’opzione del voto a distanza), oppure votare nel proprio domicilio solo per le europee, dovendo cioè in parte astenersi dal voto.

Bene, intanto ci si accontenta, ma dopo queste europee? Si tratta senz’altro di un significativo precedente, che si spera possa aprire finalmente la strada verso un sistema di voto più equo, valido per tutti i cittadini e le cittadine, e per tutte le future elezioni politiche, europee, regionali, amministrative e per i referendum. Il voto è un diritto e un dovere sancito dalla Costituzione, un privilegio che non dobbiamo mai dare per scontato e siamo tenuti ad esercitare e tutelare; ciononostante, dev’essere anche effettivamente accessibile, per poter garantire una reale espressione della democrazia.

Fonti:

Ministero dell’Interno, 2024. Elezioni europee, voto degli studenti fuori sede. Domande entro il 5 maggio. Ministero dell’Interno, Governo italiano. https://www.interno.gov.it/it/notizie/elezioni-europee-voto-studenti-fuori-sede-domande-entro-5-maggio Petizione di Io Voto Fuori Sede. Per il diritto al voto reale dei cittadini in mobilità. The Good Lobby. Disponibile su: https://www.thegoodlobby.it Rotondo, F., 2024. Un primo passo per il voto fuori sede. The Good Lobby. Disponibile su: https://www.thegoodlobby.it/ Voto fuorisede. Will Media. https://willmedia.it/ (data di consultazione: 1/05/2024) Panarelli, G., 2024. I fuorisede potranno votare alle Europee? La Svolta. Disponibile su: https://www.lasvolta.it/ Maccario, M., 2024. Fuorisede in piazza nell’indifferenza della politica. La legge per votare in un comune diverso è ferma in Senato. Editoriale Domani. Disponibile su: https://www.editorialedomani.it/ Redazione Scuola, 2024. Al via la staffetta per il voto fuorisede. Il Sole 24 Ore. Disponibile su: https://www.ilsole24ore.com/

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Scritto dal Team

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